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Niente accade per caso…(parte seconda)

 

E la storia continua…incredibile, imprevedibile, irrimediabilmente UNICA, un tassello di Vita.
Alanna dopo soli tre mesi, scopre di aspettare un altro bambino!
Quale sia stata la sua reazione e come abbia vissuto questa seconda ravvicinatissima gravidanza; quanto diverse siano state le due esperienze, ce lo spiegherà di persona…ma questa è una sorpresa che stiamo preparando per te
Nel frattempo il calco di Maya era rimasto nella sua casa di montagna, dove si trovava in quegli ultimi giorni precedenti il parto in cui l’avevamo fatto. Era rimasto lì ad asciugare e l’Universo volle che lì rimanesse fino al momento di eseguire l’altro: quello di Gaya… (e anche questa è un’altra, stupenda storia!).
Così mi ritrovai nel mio studio con i calchi grezzi delle due sorelline. Razionalmente – e non uso questo termine a caso – pensai di iniziare la lavorazione di quello della prima, Maya appunto.
Il calco era meraviglioso, levigato perfettamente. Ne ero orgogliosa e non vedevo l’ora di iniziare a dipingerlo.
Vedevo già come sarebbe stato lo sfondo…passare a realizzarlo fu come un lampo. Mi stupii per l’estrema facilità con cui i colori si stendevano creando sfumature meravigliose. Sentivo una sorta di energia creativa molto potente, ben diversa dal solito: fluida, facile, “sorridente”, “orgogliosa”…
Ma avvenne un imprevisto: quel magnifico calco, di cui ero tanto fiera, cadde a terra.
Rimasi immobile, impietrita, tra la preoccupazione del danno che poteva aver ricevuto , il senso di colpa per non aver prestato sufficiente attenzione – presa dall’euforia della creazione – e lo sdegno al pensiero di aver sprecato tempo ed energia e di dover ricominciare.
C’era molto su cui lavorare! Non pensi? Maya stava insegnando qualcosa anche a me! Mi costringeva a confrontarmi con la mia ombra, con quella parte di me bambina, che vorrebbe guidare il gioco e ottenere tutto in fretta, che non sa attendere e accogliere tempi diversi. Ero in un delirio di onnipotenza creativa, ma Maya mi ha rimessa al mio posto: al servizio della sua piccola ma estremamente grande anima.
Questo è un altro aspetto del mio lavoro e mi piace parlarne, perché ogni relazione d’aiuto non si esaurisce nel dare, ma diventa un reciproco dono: mi sento colma di gratitudine per le molteplici occasioni di lavoro su me stessa e di crescita personale che ho ricevuto nel momento stesso in cui ho messo a disposizione i miei talenti.
Allora posso dire che i talenti sono la ricchezza che portiamo al mondo, ma al tempo stesso sono possono esser visti come un mezzo attraverso il quale possiamo evolvere.
Scusa la piccola digressione…
Stavo dunque lì e percepivo quelle emozioni attraversarmi e quando riuscii nuovamente a muovermi, mi avvicinai al calco e vidi con sollievo, che tutto sommato aveva retto il colpo, ma sulla sua superficie – proprio nella sua parte centrale – le crepe avevano preso la forma di un sole e che questo sole era presente, seppure appena accennato, anche al suo interno.
Decisi allora di togliere il colore ancora fresco, restaurare il calco, ma di lasciare che sul retro restasse traccia di quella caduta che…non era avvenuta a caso…

In questa foto puoi vedere la figura del sole disegnata dalle crepe provocate dalla caduta
…TO BE CONTINUED…